Quadricromia. Procedimento grafico per la riproduzione di fotografie e disegni a colori, che impiega quattro diverse matrici, una per ciascuno dei colori base (giallo, rosso magenta e azzurro ciano) più il nero, impresse sovrapposte su un unico foglio. Ogni matrice è ottenuta fotograficamente dall’originale mediante l’uso di filtri cromatici diversi: verde per selezionare il magenta, violetto per il giallo, arancio per il ciano, e giallo per il nero. La stampa può essere eseguita con i vari sistemi: tipografia, rotocalco, offset ecc.
Quarnàro o Carnàro. 1. Golfo tra l’Istria e il litorale croato, che comprende il porto di Fiume (Rijeka) e le isole di Cherso (Cres), Arbe (Rab) e Veglia (Krk), a suo tempo italiane o annesse all’Italia nel 1941.
2. Provincia istituita nel febbraio 1924 con il nome di Carnàro, capoluogo Fiume, ampliata nel giugno 1941 con l’annessione all’Italia della cosiddetta Zona Fiumano-Kupa e delle isole di Arbe e di Veglia.
Quartiere postale. Suddivisione delle grandi città adottata negli anni ’20 per agevolare lo smistamento delle corrispondenze, ma senza molto successo; ciascun quartiere era distinto da un numero, a somiglianza del CAP adottato mezzo secolo dopo.
Quartina. Termine filatelico per indicare un blocco di 4 francobolli in due file sovrapposte di 2. Il suo maggior interesse sta, nei francobolli classici, nella possibilità di stabilire la distanza orizzontale e verticale tra i francobolli, specie se esistono varie tirature, o di controllare meglio il tipo di dentellatura o particolari filigrane. Nei francobolli moderni può essere interessante quando è angolo o bordo di foglio e presenta sui margini il numero di tavola o diciture e fregi particolari.
Quater. Indicazione impressa a timbro sulle varie sezioni dei moduli vaglia, a partire dal 1912, per segnalare che quello era il secondo vaglia con quel numero (c’erano anche Bis e Ter) ed evitare così confusioni, visto che la loro numerazione e quella delle cedole di convalida arrivava solo a 100.
Quattrino. Nome di varie monete italiane. Nel granducato di Toscana fino all’ottobre 1859 era un sessantesimo di lira toscana.
Quotidiani. Per sostenere il loro compito di informazione, istruzione e formazione della pubblica opinione, hanno sempre ottenuto agevolazioni tariffarie per quanto riguarda sia la spedizione che gli abbonamenti, anche se in vari Paesi (ma non l’Italia) le “gazzette estere” venivano gravate di tasse.
Se spediti direttamente dagli editori, a fine Ottocento la tassa era di 6 millesimi a copia (contro i 20 c. di una lettera) e ancora nel 1983 era di 1 lira (contro le 400 di una lettera).